Per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale di Parma e Piacenza. Ricognizioni e restauri
GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO 28-29 SETTEMBRE 2024 Piacenza, Palazzo VescovilePiazza Duomo 33 Per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del patrimonio
culturale di Parma e Piacenza. Ricognizioni e restaurisabato 28 settembre 2024
ore 9.00-17.30Nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2024, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza promuove, con la Diocesi di Piacenza-Bobbio una giornata di studi dedicata al restauro del patrimonio culturale di parma e Piacenza.Nell’ambito delle
Giornate Europee del Patrimonio 2024, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti
e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza promuove, con la Diocesi di
Piacenza-Bobbio una giornata di studi dedicata al restauro del patrimonio
culturale di parma e Piacenza.Si tratta della sesta
giornata di studi, accreditata dall’Ordine degli Architetti PPC di Piacenza (7
CFP iscrizione sul nuovo Portale dei Servizi AWN), dopo quelle organizzate a
Parma (2018) a Piacenza (2019), a Fidenza (2021), a Cortemaggiore (2022), a
Piacenza al Collegio Alberoni (2023), in
occasione delle Giornate Europee del Patrimonio del 2018, 2019, 2021,
2022,2023. Sabato 28
settembre 2024 l’evento si svolge a Palazzo Vescovile, ospiti di S. E. il
vescovo mons. Adriano Cevolotto.Ideatori della
giornata Anna Còccioli Mastroviti funzionario della Soprintendenza,
responsabile area Patrimonio storico artistico, Manuel Ferrari direttore
dell’Ufficio beni culturali della Diocesi di Piacenza-Bobbio, Susanna Pighi
conservatore di Kronos Museo della Cattedrale di Piacenza. Relatori,
i funzionari della Soprintendenza ABAP che presentano alcuni dei numerosi
interventi di restauro svolti fra il 2022 e il 2024 sotto l’alta sorveglianza
dell’Ufficio ministeriale: dagli interventi nei palazzi Cavazzi della Somaglia
e Landi di Chiavenna a Piacenza, a quelli nella chiesa di S. Alessandro a
Parma, al castello di Montechiarugolo, al riallestimento della collezione
Mazzolini nel Museo di Bobbio, ai restauri condotti al santuario di Madonna
Prati a Busseto, e, ancora i molto interventi di conservazione relativi a
dipinti e arredi nelle chiese di Gragnano Trebbiense, Quarto. Il denominatore
comune che sottende i vari contributi dei funzionari della Soprintendenza e
dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Piacenza-Bobbio, dei restauratori
e degli architetti direttori dei lavori, consiste da un lato nella convergenza
in un unico esercizio di ricerca di una serie di competenze diverse ma
interagenti con le componenti storico-umanistiche, dall’altro lato vuole
rappresentare quanto l’atteggiamento di apertura, interesse, curiosità con il
quale tecnici, architetti e storici dell’arte hanno interloquito, ha prodotto
risultati specifici nella conduzione della ricerca, indispensabile
nell’affrontare la conoscenza di un monumento.E’ dunque
indispensabile proseguire su questa linea di indirizzo insistendo sulla
strettissima interconnessione fra lo studio del monumento (chiesa, affresco,
stucco o altare che sia), le misure conservative e quelle che dovranno rendere
i risultati disponibili al pubblico. La conoscenza e la tutela dei beni
culturali sono infatti attività strettamente correlate per la corretta
salvaguardia del ricco patrimonio artistico e storico e demoetnoantropologico.
La tutela non può avvenire senza la conoscenza, base di partenza di qualsiasi
intervento volto alla conservazione del bene.Il restauro non è
solo un momento fondamentale per la conservazione del bene, ma è e deve essere
occasione di studio e di conoscenza dei beni. Una approfondita conoscenza dello
stato di fatto e delle fasi storiche che hanno generato l’opera sulla quale si
deve intervenire, costituisce la base per acquisire gli elementi indispensabili
a una programmazione metodologicamente corretta della strategia di restauro da
adottare.
La giornata di
studi intende quindi rappresentare come le varie analisi condotte in occasione
dei singoli interventi di restauro (a Piacenza, a Parma, a Fidenza, sul
territorio) siano state sempre e necessariamente correlate allo studio
storico-documentario, archivistico e artistico, che ha consentito di approdare
a una conoscenza specifica, tecnologica e stilistica, e di inserire il bene nel
più ampio contesto del nostro patrimonio culturale.
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piazza Duomo 33
Piacenza
Emilia-Romagna
Piacenza
29121