LA TORRE CHE PARLA DI NOI

Country
Italy
Year
2025
Mentor
Rolli Marcello
(Liceo Artistico e Coreutico Ciardo Pellegrino Lecce)
Participants
Federico
Giorgia
Sabrina
Karola
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Overview

Young European #HeritageMakers Competition / Giovani protagonisti
del patrimonio culturale europeo 2025
La torre che parla di noi
L’Italia presenta sia opportunità che rischi e invasioni; la Puglia, in particolare, è stata per secoli una frontiera viva, punto d’incontro tra culture e aree di conflitto, fungendo da ponte naturale tra Europa e Oriente.
Nel Salento, la provincia di Lecce testimonia la difesa del territorio attraverso un sistema strategico di castelli, masserie fortificate e torri costiere, sviluppato tra XVI e XVII secolo per contrastare incursioni nemiche e controllare il territorio tramite comunicazione visiva.
Tra le “sentinelle di pietra”, la Torre di Santa Maria dell’Alto, a Porto Selvaggio in provincia di Nardò, è una delle più emblematiche per la posizione scenografica sul promontorio e per il forte legame con il territorio, diventando simbolo della sua tutela.
Oggi queste strutture non hanno più funzione difensiva, ma rappresentano un patrimonio culturale e naturale di grande valore.
Porto Selvaggio è uno dei principali polmoni verdi del Salento, ricco di storia, archeologia, biodiversità e paesaggi; il suo aspetto attuale si deve al coraggio di Renata Fonte, che lo difese dalle speculazioni edilizie diventandone la principale tutrice.
Renata Fonte, assessora alla cultura a Nardò negli anni Ottanta, si impegnò a proteggere Porto
Selvaggio da progetti che ne avrebbero danneggiato l’ambiente; la sua battaglia si concluse
tragicamente con il suo assassinio nel 1984.
Il sacrificio di Renata Fonte non è stato vano: grazie al suo impegno Porto Selvaggio è stato salvato dalla cementificazione. Collegare la Torre di Santa Maria dell’Alto, Porto Selvaggio e Renata Fonte significa unire architettura, storia e impegno civile: le antiche torri difendevano il territorio da nemici visibili, mentre oggi diventano simboli della protezione del paesaggio, proseguita in epoca moderna dall’azione della Fonte contro la minaccia della speculazione.
Questo cambiamento di prospettiva apre la strada a una riflessione fondamentale: come preservare e trasmettere questi valori alle generazioni future?
Qui entriamo in gioco noi, studenti e studentesse di un Liceo Artistico indirizzo Architettura: abbiamo il compito di prendere in consegna questo patrimonio, non solo come qualcosa da studiare, ma come una responsabilità da assumere.
La nostra formazione ci rende figure centrali, capaci di leggere il paesaggio come un testo complesso e di coglierne valore estetico e funzionale. In questo modo lo studio del sistema difensivo del passato diventa un’occasione per custodire e reinterpretare il paesaggio con sensibilità e rispetto.
Progetto realizzato dalle studentesse e studenti del Liceo Artistico e Coreutico Ciardo Pellegrino di Lecce
CLASSE 4^ A Indirizzo ARCHITETTURA E AMBIENTE
Lotti Federico, Romano Giorgia, Tacito Sabrina, Tornese Karola
Professori: Perrone Stefania, Rolli Marcello
Le azioni intraprese per strutturare questa situazione di apprendimento nasce da un dibattito sulla realtà
architettonica e storica del territorio. Il gruppo ha affrontato il percorso articolandolo per punti in diverse
fasi:
1- Analisi del contesto locale salentino con il suo patrimonio;
2- Individuazione del sistema di difesa per conformazione geografica di penisola tra due mari.
Sistema integrato di difesa territoriale;
3- Lettura dei simboli costieri, le torri, sentinelle sul confine liquido del Mediterraneo. Da baluardi
difensivi a fari di apertura;
4- Connessione di tale bene con il territorio per unire architettura, storia e impegno civile Porto
Selvaggio: il paesaggio come bene comune;
5- I giovani come nuove sentinelle. Continuità tra passato e presente.
Grazie per l’attenzione.


The tower that talks about us
Italy presents both opportunities and risks and invasions; Puglia, in particular, has for centuries been a living frontier, a meeting point between cultures and conflict areas, serving as a natural bridge between Europe and the East.
In Salento, the province of Lecce bears witness to the defense of the territory through a strategic system of castles, fortified farmhouses, and coastal towers, developed between the 16th and 17th centuries to counter enemy incursions and control the territory through visual communication.
Among the “stone sentinels”, the Tower of Santa Maria dell' Alto, in Porto Selvaggio in the province of Nardò, is one of the most emblematic due to its scenic position on the promontory and its strong connection to the area, becoming a symbol of its protection.
Today these structures no longer have a defensive function, but represent a cultural and natural heritage of great value.
Porto Selvaggio is one of Salento's main green lungs, rich in history, archaeology, biodiversity, and
landscapes; its current appearance is due to the courage of Renata Fonte, who defended it from real estate speculation and became its main guardian.
Renata Fonte, Nardò's culture councilor in the 1980s, pledged to protect Porto Selvaggio from projects that would damage its environment; her battle ended tragically with her assassination in 1984.
Renata Fonte's sacrifice was not in vain: thanks to her commitment, Porto Selvaggio was saved from concreting. Connecting the Tower of Santa Maria dell'Alto, Porto Selvaggio, and Renata Fonte means uniting architecture, history, and civic engagement: the ancient towers defended the area from visible enemies, while today they become symbols of landscape protection, continued in modern times by Fonte's action against the threat of speculation.
This shift in perspective opens the way to a fundamental reflection: how can these values be preserved and passed on to future generations?
Here we come into play, students of an Art High School specializing in Architecture: we have the task of taking over this heritage, not only as something to study, but as a responsibility to assume.
Our training makes us central figures, capable of reading the landscape as a complex text and grasping its aesthetic and functional value. In this way, studying the defensive system of the past becomes an opportunity to preserve and reinterpret the landscape with sensitivity and respect.
Thanks for the attention