LA PISSIDE DI FEDRA- IL RIFLESSO DEL PASSATO
La Pisside di Fedra: il riflesso del passato
Il cortometraggio “La Pisside di Fedra” è la risposta creativa e profonda all’invito del concorso “Giovani protagonisti del Patrimonio culturale Europeo” degli studenti del Liceo Classico Cagnazzi di Altamura (Ba) in collaborazione con il Museo Archeologico di Altamura.
1. Oggetto scelto e motivazione
L'oggetto protagonista è la Pisside di Fedra (340-320 a.C.), un reperto in argilla rosata a figure rosse di inestimabile valore storico, attribuita al Pittore di Dario, rinvenuto nel 1962 in una tomba a semi-camera che conteneva i resti di un uomo ed una donna, sita in un'area archeologica in via Vecchia Buoncammino ad Altamura. Questo manufatto, tipico corredo funerario femminile, reca sul coperchio la raffigurazione del mito di Fedra.
La motivazione della scelta di questo reperto risiede nella sua potenza come catalizzatore narrativo, capace di collegare il mito greco – la donna trattenuta tra érōs e nómos (desiderio e legge) – alla realtà della donna antica locale (la Defunta) e, infine, alla sensibilità della giovane moderna, Irene.
La Pisside, oggetto di uso quotidiano e cerimoniale, rappresenta il patrimonio materiale legato ad9 un patrimonio immateriale (il mito) e un patrimonio storico-archeologico (la tomba di rinvenimento). Essa rappresenta la sintesi perfetta per la ricerca della storia europea che viaggia, come il mito, dalla Grecia all’Italia Meridionale, divenendo messaggio universale e offrendo una chiave di lettura contemporanea.
2. Modalità di realizzazione: narrare e costruire l'eredità
Il cortometraggio è costruito come un ponte temporale la cui narrazione si sviluppa in cinque parti, che intrecciano la voce narrante della donna defunta del IV secolo con il quotidiano di Irene, una studentessa sedicenne di oggi:
il riflesso contemporaneo: la sceneggiatura si apre nella cameretta di Irene, nome di origine greca strettamente connesso alle radici locali e religiose. l’apparizione labile della donna defunta nello specchio stabilisce il legame visivo e concettuale, rendendo il passato un'eco ancora attiva che si arricchisce della voce narrante della donna del IV sec.
la radice antica e l’architettura del Passato: La scena del sito archeologico della tomba risponde al requisito di collegare il progetto al tema delle Giornate Europee del Patrimonio 2025 “Architetture: l’arte di costruire”. La tomba e l'area di scavo sono l’architettura primordiale del sottosuolo; sono la 'costruzione' che ha protetto la Defunta e il suo corredo per millenni. Camminare sopra la terra che ha custodito la Pisside è l'atto esplorativo che permette ad Irene di sentire la stratificazione storica dello scavo archeologico, in parte violato dall’ avanzare della cementificazione edilizia.
L'Incontro e l'Interazione Inclusiva: La visita didattica della classe di Irene al Museo Archeologico Nazionale di Altamura rappresenta una potente esperienza di coinvolgimento di inclusione. Il Museo diventa il luogo dove la storia diventa tangibile e dove l'interazione tra Irene e una operatrice museale dimostra l'efficacia del rapporto tra giovani e la comunità di riferimento (scuola e museo).
Il Mito in vita- Architetture che narrano: La transizione dalla pisside esposta nella teca del museo al TABLEAU VIVANT il culmine estetico e concettuale. Questa scena, che riproduce la tragedia di Fedra, è stata girata all'interno dello storico Palazzo Melodia di Altamura, situato di fronte alla Cattedrale. Questa scelta di location non è casuale: essa abbraccia nuovamente il tema delle GEP 2025. L'architettura monumentale del Palazzo, diventa la cornice ideale per la riattualizzazione di un mito greco. Si crea così un dialogo potentissimo tra l'architettura civile nobiliare del XIX secolo (Palazzo Melodia) e l'architettura funeraria antica (la tomba della Pisside del IV sec. a.C.). La recitazione“Fedra” in greco antico dei versi dell’Ippolito velato di Euripide sottolinea la risonanza del mito a livello europeo e universale, trasformando la tragedia in un monito di paura e coraggio per le donne di ogni epoca.
Il progetto riflette pienamente come ciascun giovane partecipante, guidato dalle docenti e dagli esperti museali, abbia contribuito con le proprie competenze e conoscenze specifiche, maturate con la formazione Classica creando un contenuto che riflette lo sguardo dei giovani.
3. La Scelta della Liberazione
La conclusione nella cameretta di Irene, con il “riflesso” nello specchio delle tre donne protagoniste trasmette la concezione di eredità culturale e motiva il titolo del cortometraggio. La Pisside e la storia di Fedra non sono più simboli di contenimento e convenzione, ma un “riflesso” che il mito ha chiesto di reinterpretare. Irene simboleggia la liberazione, sua e della Defunta, dalle "catene più sottili" del pregiudizio attraverso l’arte conosciuta e vissuta.
“La Pisside di Fedra” incoraggia i giovani a diventare “Heritage Makers”, non solo visitando i siti, ma trasformando la storia antica in una storia che "racconta di noi". L’opera è un invito a guardare le architetture, da quelle sotterranee a quelle monumentali come Palazzo Melodia, e gli oggetti del passato come chiavi per comprendere il presente e costruire un futuro di consapevolezza e libertà.
BIBLIOGRAFIA:
scavo tomba 1/1963 via Vecchia Buoncammino
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Documentazione di scavo (non pubblicata)
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