ricerca Ascoli Piceno
Sono un’insegnante di arte che ama profondamente la sua città. Ascoli, capoluogo di una piccola provincia delle Marche, rappresenta ciò che in grande è la mia nazione, arte, cultura e tradizione.
Come veicolare questa realtà ai miei alunni? Come farli appassionare, come aprire loro gli occhi e godere di quella bellezza in cui vivono da sempre ma mai veramente hanno visto? Così da anni affido ai miei alunni il compito di svelare i mille volti della città come se fossero turisti. Seguendo le mie indicazioni, come cercatori d’oro devono scovare angoli e monumenti sconosciuti, fotografarli e “repertarli” per fermare nella memoria e nel tempo questa esperienza che porteranno sempre con loro. Ciascuno può scegliere la modalità a lui o lei più congeniale per il suo reportage, singolarmente o in gruppo, spesso accompagnati da nonni o genitori entusiasti nel riscoprire angoli dimenticati e segreti della loro città.
Francesco, Alessandro, Emanuele e Edoardo sono così diventati registi di loro stessi e in una bella giornata di sole hanno cercato di raccontarci in un video alcune tipicità della nostra bella città
La parte storica ha riguardato il Ponte di Cecco, così chiamato perché la sua costruzione è legata alla leggenda dell’eretico Cecco D’Ascoli amico e coetaneo di Dante Alighieri. La leggenda ascolana narra che questo astrologo,astronomo e letterato avrebbe costruito nell’arco di un sola notte e con l’aiuto del diavolo, questo antichissimo ponte in travertino, su cui passava l’antica via Salaria. Pur essendo questa una leggenda, la realtà vuole che il ponte sia di epoca romana, non medievale, e che Cecco D’Ascoli venisse arso al rogo come eretico al pari del filosofo Giordano Bruno.
Per l’aspetto tradizionale Francesco ci ha presentato poi il campo Squarcia, ovvero il Campo de’ Giochi ove si svolge la giostra equestre della Quintana, rievocazione storica di origine medievale, che si tiene ad Ascoli Piceno tra i sei Sestieri della città.
Nel sestiere di Porta Romana, così chiamato dall’antica porta di origine romana “Gemina” a due arcate, Emanuele ha evidenziato come questa fosse l’ingresso della città da ovest ovvero dalla via Salaria che veniva da Roma.
L’antica storia di Roma ha lasciato la sua traccia ancora nel grande ponte augusteo di porta Solestà. Edoardo ci racconta che questo ponte è tra i tre ponti più grandi d’Europa per l’ampiezza della sua unica arcata e ha anche la particolarità e unicità di essere visitabile all’interno.
Infine Alessandro ci ha ricordato un’altra unicità di casa nostra: l’oliva fritta ascolana.
In linea con il recente riconoscimento dell’Unesco alla cucina italiana, la nostra succulenta e elaborata oliva ripiena è una delizia del palato ma soprattutto un unicum per le sue tenere olive e il suo gustoso ripieno. L’oliva tenera ascolana ha una storia antica, risalente all'epoca romana (le olive in salamoia erano cibo da legionari), ne scrissero Catone, Varrone, Marziale, Petronio Arbitro che racconta, nel Satyricon, di come fossero sempre presenti sulla tavola di Trimalcione.
Infine, ci danno un assaggio dell'artigianalità della città presentando la sua arte maiolica che negli ultimi anni è stata valorizzata con opere pubbliche come scalinate o decori urbani nelle vie principali.
Questo concorso mi da l’occasione di valorizzare il loro lavoro e gratificarli dell’impegno profuso. Trasmettere alle nuove generazioni il valore del patrimonio culturale della propria comunità è un dovere ancor prima che un piacere. Cogliere le diversità e unicità del loro territorio li porterà ad amarlo, tutelarlo e valorizzarlo divenendo così loro stessi protagonisti del loro tempo e custodi per le future generazioni.