Inaugurazione mostra "Frammenti di cose volgari" di Edi Carrer
Museo archeologico nazionale di Aquileia, via Roma - 33051 Aquileia (UD)
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27 Septembre 2025
Aperçu
Descrizione
SABATO 27 SETTEMBRE DALLE ORE 12 - FRAMMENTI DI COSE VOLGARI di Edi Carrer Museo archeologico nazionale di Aquileia Apre sabato 27 settembre 2025 al Museo archeologico nazionale di Aquileia la mostra di arte contemporanea "Frammenti di cose volgari" di Edi Carrer, organizzata nell'ambito del progetto "La Poetica della Meraviglia". La rassegna di arte contemporanea "La Poetica della Meraviglia" è stata ideata da Eva Comuzzi e Orietta Masin nel 2024 ed è promossa e realizzata da Circolo ARCI Cervignano APS, con il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Fondazione Friuli. Con "Frammenti di cose volgari" l'artista Edi Carrer espone sette opere realizzate in marmo, piombo e mosaico e concepite come interventi site-specific in aperto dialogo con i reperti della collezione archeologica del Museo archeologico nazionale di Aquileia. Dopo la presentazione alle 11.00 con partecipazione su invito sarà possibile per tutti visitare la mostra, ospitata tra primo piano del museo e depositi visitabili. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, sabato 27 settembre il museo sarà aperto fino alle 22 (ultimo ingresso entro le 21.30), con ingresso a 1 euro a partire dalle 19. La mostra resterà aperta fino a domenica 2 novembre 2025 ed è compresa nel costo del biglietto di ingresso al museo. La rassegna "La poetica della Meraviglia" In un'epoca come quella attuale in cui prevale l'impotenza rispetto alle minacce del mondo è ancora possibile meravigliarsi? E se il senso della meraviglia è fondamentale per il nostro benessere psicologico è possibile coltivarlo e facilitarlo? La meraviglia è davvero qualcosa che riguarda il prevalere della forma sul contenuto ricercando modalità comunicative distraenti dalla realtà oppure si tratta di qualcosa che avvicina al mondo rendendolo fruibile e comprensibile nella sua bellezza? Per Platone e Aristotele la Filosofia nasce proprio dalla meraviglia. Per Spinoza è una passione lieta, contrapposta alle passioni tristi dell'odio e della rassegnazione perché conduce alla conoscenza e al cambiamento. La rassegna 2024 ideata da Eva Comuzzi e Orietta Masin parte da qui dalla sorpresa e dall’incanto, ma anche dall’inquietudine per qualcosa di nuovo e inaspettato, dalla meraviglia della scoperta. Come sappiamo la scoperta è alla base dell’indagine archeologia classica che studia le civiltà e le culture umane antiche e la loro relazione con l'ambiente mediante le tracce materiali che hanno lasciato. In tempi recenti, negli anni duemila, nasce l’archeologia del contemporaneo dove l’oggetto della ricerca è la società contemporanea che racconta di chi siamo oggi e delle scarse tracce materiali destinate a rimanere nel tempo come evidenze di attività umane. Comprese le tracce lasciate, o meglio, non lasciate dagli artisti contemporanei. Spesso la loro arte è concepita, infatti, per essere fruita nella sua immediatezza e la deteriorabilità della materia è trascurata se non addirittura ricercata. Al contrario di quanto avveniva in passato, gli artisti di oggi non sono più interessati a materie durevoli nel tempo, ma si focalizzano sul ‘concetto’ che vogliono trasmettere e utilizzano istallazioni, performance, elementi non tradizionali, materiali che degenerano, si spengono, si ossidano, imputridiscono, ammuffiscono. Invitare lo scultore Edi Carrer che utilizza marmi, pietre, mosaici e altri materiali durevoli è una sfida all’effimero e si propone come un evento culturale che esplora la “poetica della meraviglia” attraverso il dialogo tra mondo antico e presente, sollevando una domanda cruciale: cosa resterà dell’arte del nostro tempo e del nostro presente? Ed ecco, così, che la rassegna intreccia il percorso espositivo del MAN – Museo Archeologico Nazionale Aquileia con le opere della mostra Frammenti di cose volgari, titolo liberamente tratto dalla traduzione italiana del titolo latino Rerum vulgarium fragmenta che Francesco Petrarca diede al suo Canzoniere, dove l’aggettivo “volgare”, senza dubbio disturbante, che un tempo simboleggiava il volgo, il popolo, oggi porta con sé un giudizio di valore perlopiù negativo, un’ assenza di grazia, di raffinatezza, che la nostra società pare amare molto. Saranno questi frammenti a raccontare chi siamo stati? Una riflessione che invita al pensiero critico, che ci spinge a interrogarci sul nostro presente e sulla nostra società, su ciò che un domani sarà considerato (ci piaccia o meno) parte della nostra storia. Edi Carrer Nato nel 1974 a Pordenone, vive e lavora a Pietrasanta (LU). Scultore, pittore, incisore, inizia molto presto a confrontarsi, da autodidatta, con la pittura. Nel 1996 partecipa alle prime esposizioni collettive di pittura e incisione, mentre prosegue la ricerca di una nuova forma espressiva. Nel 1998 affronta anche la terza dimensione, scegliendo inizialmente il legno per poi passare definitivamente al marmo. Dal 1999 partecipa a diversi simposi internazionali di scultura e a numerose esposizioni d’arte contemporanea sia in Italia che all’estero. Nel 2001 viene coinvolto in un progetto artistico a Città del Messico, mentre nel 2012 è tra gli artisti selezionati per la rassegna Sculpture by the sea in Australia. Viene invitato a realizzare svariate opere monumentali sia in Italia che all’estero, come ad esempio le sculture collocate presso il Rettorato dell’Università degli Studi di Udine e nel Principato del Liechtenstein. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Dal 2025 è ambasciatore di Pietrasanta in Alabama (USA). © 2021 MiC - Pubblicato il 2025-09-15 15:38:03 / Ultimo aggiornamento 2025-09-16 07:23:55
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