Il Castello Svevo di Trani

Pays
Italy
Année
2025
Mentor
Alessia Manghisi
(I.I.S.S. Majorana di Martina Franca _ 3BL _ Noi nell'Arte)
Participants
Claudia
Chiara
Iliana
Nicolas
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Vue d'ensemble

Il Castello Svevo di Trani, maestoso e austero, si erge come una sentinella di pietra sulla costa pugliese, a dominare l'azzurro cobalto del Mar

Adriatico. La sua presenza è un monito silente di secoli di storia, un crocevia di culture e poteri che hanno plasmato il volto di questa antica città.

La sua fondazione è intrinsecamente legata alla figura di Federico Il di Svevia, l'imperatore che, con la sua visione cosmopolita e la sua passione per l'architettura e la scienza, lasciò un segno indelebile nel Sud Italia. Sebbene le prime fortificazioni risalgano a epoche precedenti, fu sotto il regno svevo che il castello assunse la sua forma imponente e la sua funzione strategica predominante.

Osservando la struttura dall'esterno, si è immediatamente colpiti dalla sua architettura militare, un esempio pregevole di ingegneria difensiva medievale. La pianta è quasi quadrangolare, ma la sua caratteristica più distintiva è la presenza di quattro torrioni cilindrici massicci, che si innalzano con una forza quasi primitiva verso il cielo. Queste torri, originariamente concepite per resistere agliassalti, conferiscono al complesso un aspetto quasi fiabesco, sebbene la sua funzione fosse eminentemente bellica. Il fossato, che un tempo doveva essere riempito d'acqua marina per rendere più arduo l'accesso, oggi delimita un perimetro di rispetto, enfatizzando l'isolamento

difensivo del maniero.

L'ingresso principale, sebbene modificato nel corso dei secoli, conduce in un cortile vasto, cuore pulsante della vita interna del castello.

Qui, l'eco dei passi risuona tra le mura spesse, evocando immagini di cavalieri, cortigiani e soldati che un tempo animavano questo spazio.

Le pietre calcaree chiare, tipiche della regione, assorbono la luce intensa del sole pugliese, conferendo all'intera struttura una luminosità quasi marmorea, che contrasta con la severita delle sue linee difensive.Il Castello Svevo non fu solo una fortezza militare; fu anche un centro amministrativo e, in certi periodi, una residenza reale. Le sale interne, sebbene spoglie oggi, conservano ancora tracce della loro antica grandezza. Si possono immaginare i saloni dove venivano amministrati i giustizia e si tenevano i concili, testimonianza del ruolo centrale che Trani giocò nel Regno di Sicilia.

Un elemento di grande interesse storico e religioso è la vicinanza con la Cattedrale di San

Nicola Pellegrino, situata a pochi metri di distanza. Questa prossimità non è casuale: il castello e la cattedrale formano un complesso monumentale unico, dove il potere temporale e quello spirituale si fronteggiano e si completano visivamente. La vista dal castello verso il mare è spettacolare, offrendo un panorama ininterrotto sull'orizzonte, un tempo cruciale per avvistare navi nemiche o amiche.Nel corso dei secoli, la funzione del castello è mutata. Dopo il periodo svevo, passò sotto il dominio angioino e aragonese, subendo rimaneggiamenti e adattamenti alle nuove esigenze belliche, come l'aggiunta di postazioni per l'artiglieria. Nel periodo borbonico, la sua funzione si trasformò ulteriormente, diventando una prigione, un luogo di reclusione le cui mura racchiudevano storie di prigionieri politici e comuni.

Oggi, il Castello Svevo è un museo e un polo culturale, un luogo dove la storia si può toccare con mano. Passeggiare lungo i camminamenti di ronda permette di apprezzare la strategia difensiva e di godere di una prospettiva unica sulla città vecchia di Trani, con i suoi vicoli bianchi e il porto pittoresco. L'aria salmastra porta con sé il profumo del mare e il sussurro di leggende antiche, rendendo la visita un'esperienza profondamente evocativa della storia mediterranea. La sua solidità, forgiata dal tempo e dalle intemperie, rimane un simbolo indomito della resilienza pugliese.